“La creatività nasce dall’ angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura” (Albert Einstein)

Questa citazione di Einstein, vuole essere un messaggio propositivo per ciò che stiamo vivendo in questo periodo, che è quasi surreale.

Spesso abbiamo visto, al cinema o in televisione, film con scenari apocalittici, ma verso tali immagini avevamo una posizione distaccata e il timore evocato, non provocava un vero e proprio sentimento di angoscia piuttosto un “brivido di paura”, facilmente gestibile perché, tali situazioni, alla nostra coscienza, apparivano troppo lontane da noi.

Quando il pericolo invece si fa reale, a volte mortale, come quello portato dal Corona Virus, allora tutto cambia.

Ci si sente disorientati e, dopo i primi giorni di incredulità, eccoci noi Italiani a dover davvero fare i conti con un pericolo reale ma allo stesso tempo non conosciuto, che ha fermato un Paese!

All’inizio ci si scherzava sopra, ed i primi provvedimenti che inizialmente hanno investito in particolare le Istituzioni scolastiche (e solo in alcune regioni), sembravano fin troppo eccessive…probabilmente accolte con sottile compiacimento dal “popolo degli studenti” e lo sdegno delle altre categorie di lavoratori, che spesso (non  conoscendo davvero la professione dell’insegnante), andavano ad additare il “comparto scuola” come il “paese della cuccagna”, di quelli che “lavorano poche ore la mattina e hanno l’estate libera”…

Quando poi i provvedimenti governativi hanno iniziato ad investire ad ampio raggio il Paese ed i vari contesti professionali, allora la percezione del pericolo sì è fatta più seria.

In questo contesto, bisogna evidenziare come il corpo docenti, a dispetto di tutti i “luoghi comuni” sulla categoria, si sia prontamente dimostrato in grado di essere flessibile verso le esigenze eccezionali del momento.Ecco insegnanti di ogni grado e materia, che inverando la citazione di Eistein, hanno dato sfogo alla loro creatività ed ingegno per continuare a portare cultura, professionalità e messaggi educativi, verso tutti i ragazzi: social e nuove tecnologie unite al “know how” di ogni docente, per non privare le giovani menti dei nostri figli, del giusto apporto che può dare la scuolaBisogna evidenziare come i docenti si stiano fra l’altro muovendo in un pressochè “territorio inesplorato”, sia a livello di specifici strumenti forniti dalla scuola italiana, per la didattica a distanza, sia a livello di indicazioni e normative…Professori alle prese con strumenti come Whatsup, Classroom, Screencast, per non lasciare i propri studenti digiuni di “pillole di cultura”, che possano nutrire l’intelletto.Bisogna dire che i genitori però, hanno già iniziato a vedere come la lezione virtuale, non possa sostituire egregiamente, quella in presenza: forse questo Corona Virus farà riscoprire l’autorevolezza della figura del docente…Gli studenti… Be’ continuano ad essere studenti: ci sono i più ligi che rispondono agli sforzi dei professori che cercano di “Reinventarsi come esperti di Seo” ( per chi non conoscesse il termine- Search Engine Optimization); e quelli che da che mondo e mondo, preferiscono fare i “Pierini” della situazione… ma che alla fine, fra uno sbeffeggio e un sorriso sornione  al “Matusa docente”, che  cerca di impadronirsi dei vari social, appannaggio della moderna “finger generation”, apprezza lo sforzo del “Suo Prof.” e allora si mette a seguire la video lezione piuttosto che giocare alla Play Station.

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